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Il viaggiatore - Marc Chagall |
Questo percorso di studi si è
rivelato estremamente interessante e affascinante in quanto, come in un
viaggio, mi ha condotto alla scoperta dell’indaco
elettrico, un colore di origine vegetale proveniente dall’India, un misto
di blu e violetto (STEP 1). Mi
sono addentrato nel suo mondo in punta di piedi, ne ho ricercato il nome nelle varie lingue
del globo (STEP 2), la
sua presenza nel mito (STEP 4), nella superstizione e nella scaramanzia (STEP 8). Ne ho
analizzato le caratteristiche tecniche attraverso i suoi codici e cataloghi (STEP 3), il
ruolo attribuitogli nelle scienze (STEP 6) e
nella chimica, scoprendone una grandissima
rilevanza nell'industria tessile e della tintoria, dove è utilizzato come colorante (STEP 14).
Nell’ambito della composizione chimica, ho ricercato un brevetto riguardante la sua produzione
sintetica (STEP 17) e,
quindi, la sua presenza in un documento
risalente ad oltre 6000 anni (STEP 11). Nell’ampliare
gli orizzonti della mia conoscenza nel mondo di questo colore dalle molteplici
sfumature, variegato e dinamico, ho scoperto con grande sorpresa la sua
presenza nella musica (STEP 5), nel cinema (STEP 7), nella
gastronomia (STEP 12) e nelle
arti pittoriche (STEP 18).
Ricca
di fascino si rivela la sua utilizzazione nell'architettura orientale, specialmente in quella delle Isole Fiji, in cui vi sono templi che presentano caratteristiche cromatiche color
indaco elettrico (STEP 22). Nelle
sue varie tonalità e sfumature, esso è anche molto utilizzato nel design (STEP 16), in
quanto colore dinamico e moderno, che ha sicuramente subìto un processo di globalizzazione
successivamente alla sua evoluzione tecnologica. Mi sono divertito a stilare un abbecedario con parole che,
come in un brain storming, lo
evocassero nelle sue peculiarità (STEP 9).
L’avventura è proseguita con lo studio dell’indaco elettrico nel marketing,
come brand (STEP 10) e come manifesto pubblicitario (STEP 15). Nella
moda, questo colore è stato testimonial della collezione
primavera/estate 2016 di Versace (STEP 20),
mentre tra i personaggi famosi è
stato indossato con eleganza dalla First-Lady americana Michelle Obama (STEP 21) e il
Presidente Obama lo ha usato per la propaganda elettorale del 2008. Per le sue notevoli
proprietà termoisolanti, la popolazione dei Tuareg (uomini blu) adopera tuniche
tinte di indaco per proteggersi dal sole cocente del deserto e con il Tagelmust (STEP 23) si ripara
dal sole e dalle tempeste di sabbia. In ciò si evidenzia uno degli aspetti più selvaggi tipici dell'indaco
elettrico.
Per i più piccoli, ma soprattutto per gli appassionati di fumetti (STEP 13) e di
supereroi ho scovato nelle pagine del fumetto di Lanterna
Verde dei
riferimenti all'indaco, dovuti alla presenza della Tribù Indaco all'interno
della storia. E’ un colore multisensoriale, dal potere rilassante, che
simboleggia la spiritualità e il risveglio interiore, con capacità antidepressiva
(STEP 19). Dulcis
in fundo, ho chiuso il percorso con una cloud a forma di aereo (STEP 24) che, sintetizzando le parole chiavi del viaggio, consente di sorvolare la profondità e l’immensità dell’infinito
che l’indaco elettrico rappresenta.
Grazie a tutti coloro che hanno
condiviso con me il fascino di questo percorso avvincente ed emozionante, un
saluto ed un arrivederci al prossimo viaggio alla scoperta di quel colore o
cosa particolare che ci attrae o della cui esistenza siamo all’oscuro.